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UNA STORIA IN BOTTIGLIA

L’inizio della storia documentata dell’azienda risale al 1923 quando il bisnonno di Federico, reduce della 1° guerra mondiale, decise di dedicarsi alla viticultura con il primo vigneto ancora oggi produttivo dopo 90 anni. Da allora si sono succeduti, nel lavoro dei vigneti e della cantina, il nonno ed il padre di Federico, che ancora contribuisce attivamente con la sua esperienza alla conduzione delle vigne ed alla vinificazione.

1947

la prima bottiglia conservata

La storia documentata da bottiglie inizia nel 1947 , annata eccezionale per i vini ad alta gradazione alcolica, quando la prima uva “Verdea” prodotta dalle viti piantate dai fratelli Pesce al ritorno dalla guerra viene vinificata. Di quel vino questa bottiglia è stata conservata da Luigi, nono dei fratelli e sorelle Pesce.

 

Con un salto di qualche anno si giunge al 1954 quando Luigi, sposato dal 1952 con Tommasina Scalzo (Sina) di Volpreto, dopo la nascita del primogenito Giampiero (Piero) acquista la Cascina Bidale alla Pieve di Silvano, attuale sede dell’azienda vitivinicola e, come tradizione, conserva alcune bottiglie del vino prodotto nell’anno della nascita.

L’anno 1970 è stato importante per la storia enologica della famiglia Pesce: prima le poche bottiglie imbottigliate annualmente servivano ad esclusivo uso famigliare o per farne omaggio; per la prima volta nel 1970 vengono prodotte e vendute delle bottiglie con etichetta (il nome del vino è stato a volte, scritto a mano con l’inchiostro di china). Si sono conservate alcune bottiglie di quell’anno tra cui quelle del vino Barbera migliore che è sempre stato quello prodotto dalla vigna “Gatta” che Scalzo Carlo (Giuanéi) padre di Sina aveva piantato negli anni ’20. .

1970

le prime etichette

Il 1972 è un anno di svolta per i vini del Monferrato. Tra le prime Denominazioni di Origine Controllate concesse a vini della provincia di Alessandria si evidenziano quelle del Dolcetto di Ovada e di Acqui, che, come legati da uno stesso destino, vengono riconosciuti D.O.C. con lo stesso decreto.  Anche il vino del produttore Pesce Luigi ottiene il primo  riconoscimento (reg. n° AL139).

Nel 1981 il clima fu molto favorevole e si ottenne dell’ottimo vino. Come sempre, quando l’uva era di buona qualità e permetteva l’appassimento, Luigi, aiutato nel lavoro dal figlio Franco, produceva il “vino dolce”.

La caratteristica di questo vino era il profumo di viole e una dolcezza eccezionale che ne facevano un vero nettare.

1981

vino dolce

 

Dal 1995  Franco si è dedicato al lavoro del viticultore a tempo pieno.

 

Nasce così l’azienda agricola

Pesce Carlo Francesco.

Il 2006 è stata una buona annata ed è stato anche l’anno in cui Federico ha scelto di dedicarsi con il padre Franco alla coltivazione delle vigne, rappresentando così la quarta generazione di viticultori che ininterrottamente produce buon vino dalle uve delle colline dell’Alto Monferrato.

  

Il 2009 è stato fondamentale per la storia vitivinicola dell’Ovadese e della famiglia.

Il Dolcetto d’Ovada D.O.C. ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.) e la possibilità di identificare il vino con il nome della città: Ovada.

Stimolati da questa novità e dalla necessità di rinnovare le etichette e offrire una gamma ampia di vini di qualità, la famiglia Pesce ha fatto realizzare nuove etichette ed ha ampliato l’offerta dei vini con il Chiaretto, la Bonarda, il Cortese del Monferrato, il Profumo di Collina (Moscato) e naturalmente l’Ovada.

Nel  2012 Federico costruisce una nuova cantina, moderna e adeguata alla produzione che sta aumentando con i nuovi vigneti. Il padre Franco cessa l’attività e trasferisce l’azienda al figlio pur continuando a sostenerlo lavorando con lui….

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